I druidi : mediatori dal grande potere
Il tempo dei druidi La trasformazione sociale che segnò la fine del periodo di Hallstatt e gli inizi del periodo del La Tène (passaggio da un’aristocrazia dominante ad un’organizzazione sociale in gruppi più egualitari) toccò certamente anche il campo religioso dei Celti. Una struttura religiosa comunitaria ed organizzata come quella che si può ritracciare al III secolo a.C., sembra aver sostituito poco a poco i culti fino a quel momento riservati ad una sfera più privata. Questa evoluzione fu probabilmente legata all’emergenza di un nuovo tipo di personaggio la cui crescita politica e sociale diventò una delle componenti maggiori della società celtica. Fu questo il tempo dei druidi.
I druidi sono descritti nei testi antichi (in particolare nei testi di Plinio il Vecchio e di Cesare)
come dei saggi filosofi a carica degli affari religiosi. Dirigevano i rituali e regolavano anche i
problemi giudiziari. Questi poteri dovevano conferirgli una grande stima da parte del
resto della comunità. Essi erano esenti dal pagamento d’imposte, così come
dall’obbligo di prestare servizio militare. Fini conoscitori delle piante e delle loro virtù,
sapevano preparare i rimedi per curare le persone, così come i veleni. Detentori di una
scienza orale millenaria, si occupavano dell’insegnamento e della trasmissione delle
conoscenze.