Sacrifici umani ? Gli autori antichi insistono spesso sulla pratica dei sacrifici umani tra i
Celti (Cesare, Diodoro, Strabone, Trogo Pompeo, Lucano, Plinio il Vecchio ,…). Anche se per
il momento nessun atto di questo tipo è stato attestato in maniera certa, sembra oramai
stabilito che il trattamento particolare dei corpi umani dovette assumere un ruolo importante
durante i rituali celti. Infatti si ritrovano spesso crani umani isolati all’interno dei santuari. Certi
autori, tra i quali Diodoro, descrivono i Celti portanti con sè le teste dei loro nemici uccisi in
battaglia per poi esibirli come trofei. Sul sito di Gournay-sur-Aronde, crani umani portanti
tracce di fissazione sono stati scoperti presso l’entrata del santuario e sembrano così
sostenere le descrizioni di Poseidonios (ripreso successivamente da Strabone) inorridito di
veder delle teste umane « decorare » i portici dei templi celti. Allo stesso modo, il pilastro
ritrovato a Entremont, in Francia, ornato con teste scolpite (circa II sec. a.C.) o quello di
Roquepertuse (circa III sec. a.C.) caratterizzato da alcune nicchie nelle quali si pensa
potevano essere collocati i crani umani, testimoniano di questo trattamento speciale
riservato ai crani e del loro valore ostentatorio per i Celti. Il sito di Ribemont-sur-Ancre, in
Francia, è a tal proposito un altro esempio importante : qui sono stati ritrovati i resti di
diverse centinaia d’individui, probabilmente morti sul campo di battaglia. I corpi sono
stati decapitati per poi essere accuratamente preparati ed esposti assieme alle armi
recuperate sul campo il tempo che si decomponessero prima di essere sotterrati
all’interno del santuario.